..E' una preghiera, io non voglio denari,
                       solo vino, allegria, calore delle mani..
                                                                  -BandaBardò-
                                            

un po' di musica..

domenica 15 marzo 2009

Uno spirito,un cuore e una mente che si rinnovano ogni giorno..



Uno spirito, un cuore e una mente
che si rinnovano ogni giorno:
questa è la via del karate,
il cuore di ogni giornata.
Lascia il tuo egoismo e in ogni
situazione, sia triste, sia lieta
mantieni il tuo equilibrio interiore.
Non essere negligente e non dimenticarlo.
Resisti alla sofferenza







Oggi ho deciso di dedicare questo mio post ad una disciplina che mi affascina profondamente e che ahimè pratico da poco: il Karate.

Il karate è un arte marziale dalle origini molto antiche, nata sull'isola di Okinawa. L'arte prevede la difesa a mani nude.
kara significa infatti scavo, spazio prodotto da un certo lavoro, spazio vuoto, immagine del vuoto. te è la rappresentazione di una mano vista di mezzo profilo, ma è anche il fonema di attività, mettersi all'opera. La parola giapponese kara-te, nel complesso, si compone di vuoto e mano, non il vuoto in sé, ma in relazione ad un lavoro, ad un'attività, cioè mettersi all’opera per fare il vuoto.
La stessa parola ''karate'' esula dalla traduzione lettelare e racchiude in sè un concetto, uno stile di vita, più che un significato.






Il Karate non è uno sport,è una via.E' un cammino che il karateka compie per migliorare non solo la sua tecnica,ma soprattutto se stesso. Noi stessi siamo il nostro primo nemico: attraverso il karate si impara a modellare il carattere, a lavorare con determinazione e nel rispetto degli altri, a ''combattere senza combattere''. L'arte non avvia chi la pratica solo verso l'autodifesa e il combattimento, ma lo conduce ad apprezzare una vera e propria filosofia.

ecco alcuni precetti:-

Dojo Kun ( = via, jo = luogo) letteralmente significa "luogo dove si studia e si segue la via".



  • Hitotsu jinkaku kansei ni tsutomuru koto - prima di tutto cerca di migliorare il carattere
  • Hitotsu makoto no michi o mamoru koto - prima di tutto cerca di percorrere la via della sincerità
  • Hitotsu doryoku no seishin o yashinau koto - prima di tutto cerca di rafforzare la costanza dello spirito
  • Hitotsu reihi o omonnzuru koto - prima di tutto cerca di imparare il rispetto universale
  • Hitotsu kekki no yu o imashimuru koto - prima di tutto cerca di acquistare l'autocontrollo

Essendo queste tutte cose da dover fare prima di tutto, sono cose ugualmente importanti.
La storia di questa arte è molto antica. Tuttavia si possono solo formulare ipotesi riguardo la nascita e la diffusione iniziale di quest'arte marziale, utilizzando rare fonti fatte perlopiù da racconti e leggende trasmessi oralmente.

''L’ideogramma te (手) letteralmente indica la parola "mano", ma per estensione può anche indicare "arte" o "tecnica"; il significato di Okinawa-te, quindi, è "arte marziale di Okinawa". Essa era praticata esclusivamente dai nobili, che la tramandavano di generazione in generazione. Secondo le credenze popolari, la nascita del karate è dovuta alla proibizione dell'uso delle armi nell'arcipelago delle isole Ryūkyū. Ciò è vero solo in minima parte, in quanto l'evoluzione di quest'arte marziale è molto più lunga e complessa. Nei secoli XVII e XVIII le condizioni dei nobili di Okinawa cambiarono notevolmente; l'improvviso impoverimento delle classi alte fece si che gli esponenti di quest'ultime iniziassero a dedicarsi al commercio o all’artigianato. Fu grazie a questo appiattimento tra i due ceti che l'arte "segreta" iniziò a penetrare anche al di fuori della casta dei nobili. La conoscenza del te restava uno dei pochissimi segni di appartenenza passata a un'elevata posizione sociale. Per questo motivo i nobili, ormai divenuti contadini, tramandavano quest'arte a una cerchia ristrettissima di persone, quasi in modo esoterico. Così facendo si è avuta una dispersione dell'arte originale e furono gettate le basi per i vari stili di karate. Fondamentale per la nascita del tode furono anche le arti marziali cinesi.Si pensa quindi che sia stata possibile una sorta di fusione tra le arti arrivate dalla Cina''
(fonte: wikipedia)






G. Funakoshi, uno dei padri fondatori, scrive" I venti precetti della via del karate" quando il Giappone e già in guerra con la Cina dal 1937 eccoli qui elencati:

1. Non bisogna dimenticare che il karate comincia con il saluto, e termina con il saluto.
2. Nel karate, non si prende 1'iniziativa dell'attacco.
3. Il karate è un complemento della giustizia.
4. Conosci dapprima te stesso, poi conosci gli altri.
5. Nell'arte, lo spirito importa più della tecnica.
6. L'importante è mantenere il proprio spirito aperto verso l'esterno.
7. La disgrazia proviene dalla pigrizia.
8. Non pensare che si pratichi karate solamente nel dojo.
9. L'allenamento nel karate si prosegue lungo tutta la vita.
10. Vedi tutti i fenomeni attraverso il karate e troverai la sottigliezza.
11. Il karate è come 1'acqua calda, si raffredda quando si smette di scaldarla.
12. Non pensare a vincere, ma pensa a non perdere.
13. Cambia secondo il tuo avversario.
14. L'essenziale in combattimento è giocare sul falso e sul vero.
15. Considera gli arti dell'avversario come altrettante spade.
16. Quando un uomo varca la porta di una casa, si può trovare di fronte a un milione di nemici.
17. Mettiti in guardia come un principiante, in seguito potrai stare in modo naturale.
18. Bisogna eseguire correttamente i kata, essi sono differenti dal combattimento.
19. Non dimenticare la variazione della forza, la scioltezza del corpo e il ritmo nelle tecniche.
20. Pensa ed elabora sempre.



Labbigliamento del karateka consta di un kimono in cotone bianco,un materiale semplice, umile e facilmente reperibile. Il colore bianco fu scelto come simbolo di purezza e di uguaglianza. All'interno del dojo vennero eliminate le differenze di casta proprio attraverso l'uso di un abito uguale per tutti. Nel dojo non ci sono diseguaglianze sociali. L'unico elemento che contraddistingue coloro che praticano il Karate è la cintura, indice del grado di conoscenza tecnica dell'arte. La cintura si scurisce all'umentare dell'esperienza e della complessità delle tecniche da eseguire. E' necessario sostenare un esame pratico per l'assegnazione di un nuovo colore di cintura. Esistono, in ordine, la cintura bianca, gialla, rossa, verde, blu, marrone e nera. Dopo la cintura nera si parla di livelli, i cosiddetti dan :L'ideogramma dan si trova anche nella parola shodan, che significa "principiante", per dimostrare come l'aver impiegato alcuni anni per diventare cintura nera sia davvero poca cosa in confronto al lungo cammino di perfezionamento che aspetta .
Durante le competizioni , gli atleti possono essere divisi per squadra. In genere i colori delle squadre sono rosso e blu. La cintura rossa attribuita nella competizione non è da confondere con un'altra cintura, LA cintura rossa,un'onoreficenza particolare conferita agli innovatori di stile e tecnica, a coloro che si contraddistinguono nell'insegnamento e nella dedizione all'arte. Rappresenta il massimo livello che solo i grandi Maestri possono raggiungere.

Il Karate si divide in diversi stili, frutto della mescolanza di varie scuole capostipite.
In Occidente e in particolare in Italia, grazie al maestro Shirai, sono giunti gli stili maggiori, che sono:

SHOTOKAN
Definizione: Shotokan ryu. Scuola nel palazzo delle onde di pino, fondata da Gichin Funakoshi (1868 - 1957) nel 1938. Funakoshi è allievo di Asato e di Itosu, allievi di Matsumura.
Caratteristiche: ampiezza dei movimenti, posizioni forti, tecniche essenziali.
In Italia lo Shotokan è lo stile più diffuso ed è anche quello che pratico io.

GOJIU
Definizione: Goju ryu. Scuola forte, go, e cedevole, ju, fondata da Chojun Miyagi (1888 - 1953) nel 1935 Miyagi è allievo di Higaonna, maestro di Naha.
Cartteristiche: stile caratterizzato dalla potente respirazione, dalle tecniche corte e rapide e dall'uso frequente delle tecniche a mano aperta.

SHITO RYU
meno potente dei precedenti, piacevole gestualità, finezza tecnica, velocità, con spostamenti caratteristici dello stile.

WADO RYU
Denominazione: Wado ryu scuola della pace, wa, della via, do.
Caratteristiche: il Wado ryu può essere definito il più moderno metodo di karate. Posizioni alte,movimenti leggeri e veloci, è dal Wado ryu che nasce il la moderna concezione di gara sportiva nel karate.

SHOTOKAY
Denominazione: Shotokay (Casa delle Onde di Pino)
Origine del nome: come nel caso dello Shotokan il riferimento al maestro Funakoshi è evidente (Shoto = flusso del vento tra i pini, kai = casa, luogo).
Caratteristiche: le posizioni sono molto esasperate e l'allenamento è molto duro e particolarmente impegnativo dal lato psicologico. Lo Shotokai evita la competizione, ripete l'idea di Funakoshi secondo la quale il combattimento di karate e solo per la vita o la morte.




I consigli del mio maestro

''L'esame in se' non ha senso se non in condizioni di stress fisico e mentale, in quanto durante il combattimento o in una situazione di pericolo è questa lo condizione in cui si trova il nostro corpo. Durante l'esecuzione della tecnica rimani concentrato e non pensare ad altro. Crea il vuoto dentro di te. Isola la mente. Non lasciare trasparire alcun tipo di emozione attraverso il volto. Se lo fai si vede ed è sintomo di vulnerabilità. Non lasciare che il tuo corpo ti tradisca. Potenza e accelerazione.''

Giusto per avere un'idea dei movimenti previsti e della precisione richiesta..
Ecco Luca Valdesi, vincitore di 8 titoli Mondiali , 14 titoli Europei e Campione Mondiale Assoluto sia nella categoria Individuale che nella Specialità a Squadre nel 2004 e nel 2006.

Luca esegue qui un Kata, ossia una sequenza di tecniche di difesa e attacco su più piani, atta a riprodurre delle situazioni di combattimento. . Il kata non viene considerato come un combattimento simbolico eseguito a vuoto, ma come un combattimento contro uno o più avversari. Il numero dei kata, ma anche i loro nomi e i kata stessi, cambiano in base allo stile che si pratica.


Nel kata eseguito in squadra viene valutata, oltre alla precesione della tecnica, la potenza, l'espressività e il ritmo, anche la sincronia dei membri.




Ecco anche un esmpio di Kumite, il combattimento vero e proprio..



Links utili per approfondire:
www.karateworld.org sito della World Karate Federation
www.lucavaldesi.com sito del nostro Campione Mondiale
www.gksitalia.com Gakko Karatedo Shotokan Italia
www.karate.it sito ufficiale karate italia

2 commenti:

  1. "L'importante è mantenere il proprio spirito
    aperto verso l'esterno"

    Credo che sia una frase meravigliosa. Non conoscevo nulla riguardo al karate prima di questo tuo post, se non i soliti luoghi comuni che il cinema americano - e non - infila quando possibile. Trovo molto affascinante il parallelo tra la trasformazione che si vive durante questa disciplina e quella che si compie giorno per giorno semplicemente incontrando persone.

    Continuerò a seguire il tuo blog!!!Se ti va fai un giro da me!

    http://cittadiffusa.blogspot.com

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  2. che bello!grazie a questo post la tua passione è ora a disposizione di tutti, dai semplici curiosi a chi, non conoscendo a fondo la disciplina del Karate, adesso può apprezzarne lo spirito e, magari... appassionarsi!

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