..E' una preghiera, io non voglio denari,
                       solo vino, allegria, calore delle mani..
                                                                  -BandaBardò-
                                            

un po' di musica..

martedì 28 luglio 2009

Libertà, l'ho vista dormire nei campi coltivati..





In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.

Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.

Libertà l'ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.

Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.

E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.

Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.

venerdì 22 maggio 2009

'' Le fotografie possono raggiungere l'eternità attraverso il momento.''


































Ma quanto sarà bella la tecnologia che galoppa? Internet, mp3 che riproducono musica,registrano, fanno vedere i video, telefonini che tra un po' fanno anche il caffè,console che invece di giocare ti sembra di stare dentro ad un film, fotocamere digitali..ed è proprio qui che volevo arrivare io, povera anima nostalgica.. 

Mi è capitato di ritrovare delle foto del nonno e della nonna da fidanzati, della mamma di quando aveva la mia età. Non potete immaginare la luce che brillava negli occhi della mia nonna mentre mi raccontava come aveva conosciuto il nonno.Quante volte rimettendo a posto la stanza o risfogliando un vecchio diario di scuola mi è capitato di trovare fotografie che non ricordavo nemmeno di aver scattato..e lì partono le ore e ti fondi nel miele dei ricordi...

Questa riflessione nasce dal fatto che questo non mi è più capitato da quando ho una fotocamera digitale..

Per carità, vuoi mettere in discussione il vantaggio di non dover sempre stare a traccheggiare con rullini che finiscono o decidere la tipologia di rullino da comprare improvvisandosi esperti meteo..oppure farsi vedere come siamo ganzi a scattare le foto e condividerle su flickr..no,no,non sto certo dicendo questo..

Sto solo dicendo che prima per vedere una foto la dovevi sviluppare...adesso se non è venuta bene si cancella..e non si ritrovano più foto con le facce buffe o con gli occhi chiusi..e spesso la pigrizia prende il sopravvento e si manifesta con la frase ''sì,le svilupperò..''.

Ora, non voglio fare quella attaccata alle cose di una volta o contro il prograsso,ma i miei nipoti troveranno mai per caso delle foto di quando ero giovane? A me piaceva di più quando mi fermavo a ricordare i momenti passati dopo aver ritrovato per caso una vecchia foto..

domenica 3 maggio 2009

Era la notte buia dello Stato Italiano, quella del 9 Maggio '78



Guardo il calendario. Il 9 Maggio, Giornata dedicata alle Vittime del terrorismo, si avvicina.
Per questo vorrei riportare un momento l'attenzione sull' Onorevole Aldo Moro..riporto qui due lettere che ha scritto alla moglie durante gli ultimi giorni della prigionia, perchè Aldo Moro non venga ricordato come quel politico della DC che è stato rapito e assassinato dalle brigate rosse, ma, indipendentemente dalla parte, come una persona...che ha vissuto momenti di clamore, ma anche di disperazione, oblio e abbandono (fino a che punto a favore della ragion di stato?)..e nonostante questo non ha mai perso la speranza e la fiducia in un domani migliore.

Mia dolcissima Noretta,
dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Non mi pare il caso di discutere della cosa in sé e dell'incredibilità di una sanzione che cade sulla mia mitezza e la mia moderazione. Certo ho sbagliato, a fin di bene, nel definire l'indirizzo della mia vita. Ma ormai non si può cambiare. Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si può solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli. Vorrei restasse ben chiara la piena responsabilità della D.C. con il suo assurdo ed incredibile comportamento. Essa va detto con fermezza così come si deve rifiutare eventuale medaglia che si suole dare in questo caso. E' poi vero che moltissimi amici (ma non ne so i nomi) o ingannati dall'idea che il parlare mi danneggiasse o preoccupati delle loro personali posizioni, non si sono mossi come avrebbero dovuto. Cento sole firme raccolte avrebbero costretto a trattare. E questo è tutto per il passato. Per il futuro c'è in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà preziosi. Uniti nel mio ricordo vivete insieme. Mi parrà di essere tra voi. Per carità, vivete in una unica casa, anche Emma se è possibile e fate ricorso ai buoni e cari amici, che ringrazierai tanto, per le vostre esigenze. Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore. Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienmi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca) Anna Mario il piccolo non nato Agnese Giovanni. Sono tanto grato per quello che hanno fatto.
Tutto è inutile, quando non si vuole aprire la porta.
Il Papa ha fatto pochino: forse ne avrà scrupolo



Questa lettera invece è stata recapitata alla moglie troppo tardi..


Mia dolcissima Noretta,

credo che questa sia proprio l’ultima. Per ragioni misteriose mi sembra preclusa qualsiasi speranza. Non si sa neppure approssimativamente, che cosa accade, in che si concludano le varie iniziative delle quali una volta si parla. Il Papa non può fare niente neppure dimostrativamente, in questo caso? Perché avevamo tanti amici, a schiere. Non una voce che io sappia, si è levata sin qui. Di voi ho ricevuto la sola lettera pubblicata dal "Giorno", che volevo portare sul petto, così per farmi compagnia, all’atto di morire. Ma si è perduta nel pulire la prigione. Per quanto abbia chiesto, non ho saputo altro. Quasi pensavo di aver fatto qualcosa di vergognoso. Ma è il meccanismo, deve essere così. Ed a voi devono avere consigliato (proibito) di fare qualsiasi protesta, che non sarebbe servita a nulla, ma avrebbe dimostrato che io qualche persona cara l’ho ancora. E’ stato tutto freddamente determinato ed io sono stato trattato come se solo mi fossi servito della Democrazia Cristiana. Ma non hanno nemmeno un momento esaminato la situazione, per vedere che cosa era opportuno fare, salvare il salvabile, capire. Una spaventosa improvvisazione. Per me, è finita. Penso solo a voi e, se non sono oppresso fino alla follia, vi richiamo, vi rivedo, da grandi e da piccoli, da anziani e da giovani e tra tutti il dilettissimo Luca con cui passo ancora i momenti disponibili. E poi il dubbio della vostra salute, la ragione del vostro silenzio. .... I nostri dopo 40 giorni si saranno un po’ abituati, ma dimenticati, spero, no. Se a Torrita non venite, comincia col tenermi a Roma, o nella chiesa di Torrita. Abbracciameli tutti tutti, uno ad uno, ogni giorno, come avrei fatto. Ricordatemi un po’, per favore. Io sono cupo e un po’ intontito. Credo non sarà facile imparare a guardare e a parlare con Dio e con i propri cari. Ma c’è speranza diversa da questa? Qualche volta penso alle scelte sbagliate, tante; alle scelte che altri non hanno meritato. Poi dico che tutto sarebbe stato eguale, perché è il destino che ci prende.
Mentre lasciamo tutto resta l’amore, l’amore grande grande per te e per i nostri frutti di tanta incredibile e impossibile felicità. Che di tutto resti qualcosa. Ti abbraccio forte, Noretta mia. Morirei felice, se avessi il segno di una vostra presenza. Sono certo che esiste, ma come sarebbe bello vederla. Aldo

sabato 2 maggio 2009

INCREDIBILE! VIGILI MULTANO ARTISTA DI STRADA!!!

A Milano è stato multato (100 euro) un artista di strada mentre faceva la “statua umana” da due vigili urbani di una TASK FORCE APPOSITA atta a controllare mimi e simili.
Nonostante il mimo non dia fastidio ai passanti e non impedisca la visuale di nessuna vetrina, gli agenti contestano alla statua di avere cominciato a lavorare in anticipo e di trovarsi a qualche metro di distanza dalla zolla di pavimento che gli è stata assegnata dal Comune.
Le persone intorno assistono alla scena e, presa coscienza dell’assurdità alla quale stanno assistendo, si coalizzano, danno contro ai vigili e fanno una colletta in favore del mimo.
Sì, perchè la cosa che fa riflettere in questa vicenda è questa: a Milano, per controllare gli artisti di strada, ci sono diciotto (18) agenti, che sono molti di più di quelli impiegati per controllare i cantieri.
Qualcosa non quadra o mi sbaglio…?

E' possibile che non si sia più liberi di fare niente? e dire che gli artisti di strada non danno fastidio a nessuno, anzi, rendono lo scenario più caratteristico e allietano i passanti con la loro bravura..

Guardate il video e fate attenzione alle parole del signore che parla dopo la signora..PAROLE SANTE!!

A me questo episodio fa tornare in mente i Vigili dell'Ordine di Pistoia. Sì, quelli che in Piazza della Resistenza se ne vanno ogni giorno in giro in due a vigilare sul parco, pronti a sconfiggere le minacce all'ordine di un giardino pieno di sole, di bambini che corrono e di vecchietti che giocano a carte..quando pochi metri più in là le macchine in divieto di sosta non si riescono nemmeno a contare. E questo lo dico perchè in Piazza della Resistenza ci abito...





(Via leaquilerandagie)

martedì 28 aprile 2009

E' nella semplicità che si nasconde il divino..

"Gli uomini", disse il piccolo principe, "si imbucano nei rapidi, ma non sanno piu' che cosa cercano. Allora si agitano, e girano intorno a se stessi..."
E soggiunse:
"Non vale la pena..."
Il pozzo che avevamo raggiunto non assomigliava ai pozzi sahariani".
I pozzi sahariani sono dei semplici buchi scavati nella sabbia. Questo assomiglia a un pozzo di villaggio. Ma non c'era alcun villaggio intorno, e mi sembrava di sognare.
"E' strano", dissi al piccolo principe, "e' tutto pronto: la carrucola, il secchio e la corda..."
Rise, tocco' la corda, fece funzionare la carrucola. E la carrucola gemette come geme una vecchia banderuola dopo che il vento ha dormito a lungo.
"Senti", disse il piccolo principe, "noi svegliamo questo pozzo e lui canta..."
Non volevo che facesse uno sforzo.
"Lasciami fare", gli dissi, "e' troppo pesante per te".
Lentamente issai il secchio fino all'orlo del pozzo. Lo misi bene in equilibrio. Nelle mie orecchie perdurava il canto della carrucola e nell'acqua che tremava ancora, vedevo tremare il sole.
"Ho sete di questa acqua", disse il piccolo principe, "dammi da bere..."
E capii quello che aveva cercato! Sollevai il secchio fino alle sue labbra. Bevette con gli occhi chiusi. Era dolce come una festa. Quest'acqua era ben altra cosa che un alimento. Era nata dalla marcia sotto le stelle, dal canto della carrucola, dallo sforzo delle mie braccia. Faceva bene al cuore, come un dono. Quando ero piccolo, le luci dell'albero di Natale, la musica della Messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi, facevano risplendere i doni di Natale che ricevevo.
"Da te, gli uomini", disse il piccolo principe, "coltivano cinquemila rose nello stesso giardino..." e non trovano quello che cercano..."
"Non lo trovano", risposi.
"E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po' d'acqua..."

"

lunedì 27 aprile 2009

Coltivare le connessioni - Una rete fatta di semi



Dopo aver letto l'articolo del prof. sono rimasta un pò interdetta...  e mi è venuto da pensare a quante cose che oggi ci sembrano normalissime, siamo effettivamente il risultato di una serie di cambiamenti che si sono susseguiti in un lasso di tempo considerevole. 

Noi siamo quasi nati con Internet, ma io stessa non mi ero mai fermata seriamnte a riflettere sulle opportunità che questo stumento ci offre: mille risorse da qui attingere, la possibilità di soddisfare qualsiasi curiosità in ogni campo, l'opportunità di mettermi in contatto con persone all'altro capo del mondo... Tra tutte queste cose, però, bisogna avere la possibilità di scegliere proprio come si fa quando si cerca un fiorne in un campo: il c ampo è pieno di fiori, ma io ne cerco uno che catturi la mia attenzione. Cerco la qualità. Alla stessa maniera facciamo con le persone che circondano: poche di esse entrano a far parte della nostra cerchia di affetti.

E' meraviglioso che ogniuno di noi abbia la possibilità di scegliere e costruirsi da sè la propria serra. Ed è bello sapere che chiunque di noi possieda una capacità particolare o uno spunto utile lo possa piantare come un semino in questo sterminato campo. 
Nasce così una compenetrazione di idee che si alimenta da sola.

Il tono cambia se ci spostiamo su un'altro piano: quello delle relazioni intese come rapporti umani. Le relazioni online possono essere molto fruttose per quanto riguarda il desiderio di conoscenza, la diffusione di informazioni e la comuncazione di notizie, ma la condivisione che si stabilisce tra due persone in rete virtuale resta sempre, a mio parere, una condivisione di seconda mano, in quanto il mezzo attraverso il quale essa si espleta, almeno a livello umano, lascia il tempo che trova. 

Internet è comunque a tutt'oggi il mezzo più efficace attraverso il quale posso diffondere un'idea.  Mi vengono i brividi soltanto a immaginare a che punto ci saremmo potuti trovare oggi se Martin Luther King o Peppino Impastato avessero avuto a disposizione le nostre possibilità...



domenica 26 aprile 2009

Copyright Vs. Fair Use

Dopo il virus e l'aggiornamento automatico nonsupportato che hanno distrutto l'equilibrio del mio pc, eccomi di nuovo qua..quest'oggi a disquisire sul copyright.
Quanto i ''diritti d'autore'' incentivano la proliferazione delle opere dell'ingegno?? E quanto la impediscono?? La questione è sottile.  Ma quanto l' opera del MIO ingegno può essere utile se TU non ne puoi usufruire?  Perchè impegnare tempo e risorse nella messa a punto di un farmaco e poi coprirlo con un brevetto? Così non tutti potranno permetterselo. A chi sarà servito il TUO farmaco? Non mi sembra una prospettiva molto distante da quella che stiamo trattando. 
E' perfettamente lecito che una persona si aspetti un riconoscimento per un'idea che lei per prima ha messo in circolo, ma deve anche fare in modo che questa sua idea non rimanga fine a se stessa.
Ho scritto una canzone e voglio che venga sempre citato il mio nome alla fine. Mi preme assicurarmi che la gente associ sempre il titolo di quel libro di successo al mio nome.E' giusto. Ma far pagare migliaia di dollari per un'apparizione accidentale come nell'esempio del fumetto è decisamente troppo. C'è sempre da operare una distinzione caso-per-caso.
La questione è diversa se in gioco c'è una novità da cui potrebbero trarre beneficio tutti. Congelarla per mantenere il primato sarebbe un'assurdità...perchè è dalla cooperazione delle menti e dal mettere le proprie capacità a disposizione degli altri che nascono il miglioramento e l'innovazione. E' questo, a mio parere, il concetto da DIFENDERE perchè troppo spesso maltrattato dall'arrivismo e dalle pretese del dio denaro.




giovedì 2 aprile 2009

Tutto col gioco,niente per gioco


'' L'uomo è pienamente tale solo quando gioca'' 
( Friedrich Schiller)

In questi pomeriggi passati a cercare di memorizzare vocaboli e vocaboli letti sul libro di anatomia mi è venuto da pensare a tempi più felici e da rimpiangere le vie di apprendimento ''alternative'' che ho percorso quando ero bambina.
Non finirò mai di stupirmi del fascino di uno strumento oggi ormai sempre più sottovalutato : il gioco.
Oltre ad aiutare a crescere più felici, il gioco è uno strumento che aiuta a trasmettere valori e ad apprendere in maniera,come dire..''inconsapevole''. 
Quando gioca, il bambino impara l'importanza delle regole perchè per divertirsi è necessario che '' giochi secondo le regole''. Sperimenta il valore della comunità e dell'impegno comune nel gioco di squadra e diventa consapevole di sè attraverso il proprio ruolo.Sviluppa la fantasia inventando storie e ambientazioni. Si fa nuovi amici. Condivide esperienze.Sviluppa la manualità.Conosce la natura.
Scopre i propri talenti e si misura con i suoi limiti.Sente la fatica.Vive all'aria aperta. Si sporca. Si mette in gioco.Cresce.E fa tutto questo divertendosi e a costo zero.O al massimo al costo di una palla.Bellissimo.

Si,perchè il gioco vero non è quello dei mega-set-super-colorati della pubblicità. Tutti cercano di incastrarci in qualche modo, perfino su questo. Per giocare basta poco. Anche costruire quello che serve per una battaglia indiani-cow boy e tutto l'armamentario che servirà per il gioco successivo può diventare un gioco.Un gioco dentro un altro gioco. Mamma mia.Sarà perchè mi piacciono i bambini e mi ci perdo parecchio.Sarà perchè, come dice qualcuno, ''ho l'animo bucolico''.Sarà perchè questa cosa mi affascina davvero.Ma per me è così che è.

Non c'è cosa più triste di un bambino che non sa o che non può giocare.E di un adulto che non si ricorda più come si fa.Sono convinta che continuare a giocare con i nostri fratellini, i nostri cugini, i vicini, i lupetti..fa più che bene anche a noi adulti..e ci aiuta a non far soffrire il bambino che c'è in noi..

martedì 24 marzo 2009

Delicious..tasty links..


Ma che cavolo interessa al mondo di sapere quali sono i miei ''preferiti'' ? 

Questa è stata la mia prima reazione quando ho scoperto l'esistenza di delicious tramite l'assignment del Prof. Formiconi. Sì, perchè io non sapevo nemmeno che delicious esistesse.

Beh, lo scetticismo iniziale è stato subito spazzato via quando ho capito che così , unendo tutti i preferiti di tutte quelle persone che hanno avuto l'accortezza di crearsi un account su delicious, si sarebbe venuta a creare una selezione dei siti più seguiti e che offrono i servizi migliori di tutto quel groviglio di pagine che è Internet.

Magari sei lì che cerchi una cosa e dici '' ..andiamo a vedere su google..'' e tac! compare il mega-sito-sponsorizzatissimo-pieno di fruscianti soldini (sì proprio lui, quello evidenziato in giallo!) che non era quello che cercavi,  che non soddisfa la tua curiosità, ma che tenta clamorosamente di venderti qualcosa. E la gente ci va perchè ''..è il primo..'' , mentre loro (quelli del sito) sono lì che contano i proventi delle pubblicità. Ma adesso che ho delicious non succederà più. 

Senza contare che così posso scoprire le passioni e curiosare tra gli interessi delle persone che aggiungo al mio network..Proprio così, disponendo dell'account di una persona la si può aggiungere tra le nostre '' connessioni'' e fare un tour tra i suoi siti preferiti. La bellezza dello strumento è che non si tratta di un curiosare fine a se stesso, ma di un curiosare finalizzato alla Condivisione.

Ebbene..riconosco che alcuni dei miei links sono un po' singolari e che sono stati segnalati da poche persone, ma '' it's a matter of taste..'' magari per me una cosa è sfiziosa, per altri no..

Riporto qui il mio account, a disposizione di chiunque mi volesse aggiungere

domenica 15 marzo 2009

Uno spirito,un cuore e una mente che si rinnovano ogni giorno..



Uno spirito, un cuore e una mente
che si rinnovano ogni giorno:
questa è la via del karate,
il cuore di ogni giornata.
Lascia il tuo egoismo e in ogni
situazione, sia triste, sia lieta
mantieni il tuo equilibrio interiore.
Non essere negligente e non dimenticarlo.
Resisti alla sofferenza







Oggi ho deciso di dedicare questo mio post ad una disciplina che mi affascina profondamente e che ahimè pratico da poco: il Karate.

Il karate è un arte marziale dalle origini molto antiche, nata sull'isola di Okinawa. L'arte prevede la difesa a mani nude.
kara significa infatti scavo, spazio prodotto da un certo lavoro, spazio vuoto, immagine del vuoto. te è la rappresentazione di una mano vista di mezzo profilo, ma è anche il fonema di attività, mettersi all'opera. La parola giapponese kara-te, nel complesso, si compone di vuoto e mano, non il vuoto in sé, ma in relazione ad un lavoro, ad un'attività, cioè mettersi all’opera per fare il vuoto.
La stessa parola ''karate'' esula dalla traduzione lettelare e racchiude in sè un concetto, uno stile di vita, più che un significato.






Il Karate non è uno sport,è una via.E' un cammino che il karateka compie per migliorare non solo la sua tecnica,ma soprattutto se stesso. Noi stessi siamo il nostro primo nemico: attraverso il karate si impara a modellare il carattere, a lavorare con determinazione e nel rispetto degli altri, a ''combattere senza combattere''. L'arte non avvia chi la pratica solo verso l'autodifesa e il combattimento, ma lo conduce ad apprezzare una vera e propria filosofia.

ecco alcuni precetti:-

Dojo Kun ( = via, jo = luogo) letteralmente significa "luogo dove si studia e si segue la via".



  • Hitotsu jinkaku kansei ni tsutomuru koto - prima di tutto cerca di migliorare il carattere
  • Hitotsu makoto no michi o mamoru koto - prima di tutto cerca di percorrere la via della sincerità
  • Hitotsu doryoku no seishin o yashinau koto - prima di tutto cerca di rafforzare la costanza dello spirito
  • Hitotsu reihi o omonnzuru koto - prima di tutto cerca di imparare il rispetto universale
  • Hitotsu kekki no yu o imashimuru koto - prima di tutto cerca di acquistare l'autocontrollo

Essendo queste tutte cose da dover fare prima di tutto, sono cose ugualmente importanti.
La storia di questa arte è molto antica. Tuttavia si possono solo formulare ipotesi riguardo la nascita e la diffusione iniziale di quest'arte marziale, utilizzando rare fonti fatte perlopiù da racconti e leggende trasmessi oralmente.

''L’ideogramma te (手) letteralmente indica la parola "mano", ma per estensione può anche indicare "arte" o "tecnica"; il significato di Okinawa-te, quindi, è "arte marziale di Okinawa". Essa era praticata esclusivamente dai nobili, che la tramandavano di generazione in generazione. Secondo le credenze popolari, la nascita del karate è dovuta alla proibizione dell'uso delle armi nell'arcipelago delle isole Ryūkyū. Ciò è vero solo in minima parte, in quanto l'evoluzione di quest'arte marziale è molto più lunga e complessa. Nei secoli XVII e XVIII le condizioni dei nobili di Okinawa cambiarono notevolmente; l'improvviso impoverimento delle classi alte fece si che gli esponenti di quest'ultime iniziassero a dedicarsi al commercio o all’artigianato. Fu grazie a questo appiattimento tra i due ceti che l'arte "segreta" iniziò a penetrare anche al di fuori della casta dei nobili. La conoscenza del te restava uno dei pochissimi segni di appartenenza passata a un'elevata posizione sociale. Per questo motivo i nobili, ormai divenuti contadini, tramandavano quest'arte a una cerchia ristrettissima di persone, quasi in modo esoterico. Così facendo si è avuta una dispersione dell'arte originale e furono gettate le basi per i vari stili di karate. Fondamentale per la nascita del tode furono anche le arti marziali cinesi.Si pensa quindi che sia stata possibile una sorta di fusione tra le arti arrivate dalla Cina''
(fonte: wikipedia)






G. Funakoshi, uno dei padri fondatori, scrive" I venti precetti della via del karate" quando il Giappone e già in guerra con la Cina dal 1937 eccoli qui elencati:

1. Non bisogna dimenticare che il karate comincia con il saluto, e termina con il saluto.
2. Nel karate, non si prende 1'iniziativa dell'attacco.
3. Il karate è un complemento della giustizia.
4. Conosci dapprima te stesso, poi conosci gli altri.
5. Nell'arte, lo spirito importa più della tecnica.
6. L'importante è mantenere il proprio spirito aperto verso l'esterno.
7. La disgrazia proviene dalla pigrizia.
8. Non pensare che si pratichi karate solamente nel dojo.
9. L'allenamento nel karate si prosegue lungo tutta la vita.
10. Vedi tutti i fenomeni attraverso il karate e troverai la sottigliezza.
11. Il karate è come 1'acqua calda, si raffredda quando si smette di scaldarla.
12. Non pensare a vincere, ma pensa a non perdere.
13. Cambia secondo il tuo avversario.
14. L'essenziale in combattimento è giocare sul falso e sul vero.
15. Considera gli arti dell'avversario come altrettante spade.
16. Quando un uomo varca la porta di una casa, si può trovare di fronte a un milione di nemici.
17. Mettiti in guardia come un principiante, in seguito potrai stare in modo naturale.
18. Bisogna eseguire correttamente i kata, essi sono differenti dal combattimento.
19. Non dimenticare la variazione della forza, la scioltezza del corpo e il ritmo nelle tecniche.
20. Pensa ed elabora sempre.



Labbigliamento del karateka consta di un kimono in cotone bianco,un materiale semplice, umile e facilmente reperibile. Il colore bianco fu scelto come simbolo di purezza e di uguaglianza. All'interno del dojo vennero eliminate le differenze di casta proprio attraverso l'uso di un abito uguale per tutti. Nel dojo non ci sono diseguaglianze sociali. L'unico elemento che contraddistingue coloro che praticano il Karate è la cintura, indice del grado di conoscenza tecnica dell'arte. La cintura si scurisce all'umentare dell'esperienza e della complessità delle tecniche da eseguire. E' necessario sostenare un esame pratico per l'assegnazione di un nuovo colore di cintura. Esistono, in ordine, la cintura bianca, gialla, rossa, verde, blu, marrone e nera. Dopo la cintura nera si parla di livelli, i cosiddetti dan :L'ideogramma dan si trova anche nella parola shodan, che significa "principiante", per dimostrare come l'aver impiegato alcuni anni per diventare cintura nera sia davvero poca cosa in confronto al lungo cammino di perfezionamento che aspetta .
Durante le competizioni , gli atleti possono essere divisi per squadra. In genere i colori delle squadre sono rosso e blu. La cintura rossa attribuita nella competizione non è da confondere con un'altra cintura, LA cintura rossa,un'onoreficenza particolare conferita agli innovatori di stile e tecnica, a coloro che si contraddistinguono nell'insegnamento e nella dedizione all'arte. Rappresenta il massimo livello che solo i grandi Maestri possono raggiungere.

Il Karate si divide in diversi stili, frutto della mescolanza di varie scuole capostipite.
In Occidente e in particolare in Italia, grazie al maestro Shirai, sono giunti gli stili maggiori, che sono:

SHOTOKAN
Definizione: Shotokan ryu. Scuola nel palazzo delle onde di pino, fondata da Gichin Funakoshi (1868 - 1957) nel 1938. Funakoshi è allievo di Asato e di Itosu, allievi di Matsumura.
Caratteristiche: ampiezza dei movimenti, posizioni forti, tecniche essenziali.
In Italia lo Shotokan è lo stile più diffuso ed è anche quello che pratico io.

GOJIU
Definizione: Goju ryu. Scuola forte, go, e cedevole, ju, fondata da Chojun Miyagi (1888 - 1953) nel 1935 Miyagi è allievo di Higaonna, maestro di Naha.
Cartteristiche: stile caratterizzato dalla potente respirazione, dalle tecniche corte e rapide e dall'uso frequente delle tecniche a mano aperta.

SHITO RYU
meno potente dei precedenti, piacevole gestualità, finezza tecnica, velocità, con spostamenti caratteristici dello stile.

WADO RYU
Denominazione: Wado ryu scuola della pace, wa, della via, do.
Caratteristiche: il Wado ryu può essere definito il più moderno metodo di karate. Posizioni alte,movimenti leggeri e veloci, è dal Wado ryu che nasce il la moderna concezione di gara sportiva nel karate.

SHOTOKAY
Denominazione: Shotokay (Casa delle Onde di Pino)
Origine del nome: come nel caso dello Shotokan il riferimento al maestro Funakoshi è evidente (Shoto = flusso del vento tra i pini, kai = casa, luogo).
Caratteristiche: le posizioni sono molto esasperate e l'allenamento è molto duro e particolarmente impegnativo dal lato psicologico. Lo Shotokai evita la competizione, ripete l'idea di Funakoshi secondo la quale il combattimento di karate e solo per la vita o la morte.




I consigli del mio maestro

''L'esame in se' non ha senso se non in condizioni di stress fisico e mentale, in quanto durante il combattimento o in una situazione di pericolo è questa lo condizione in cui si trova il nostro corpo. Durante l'esecuzione della tecnica rimani concentrato e non pensare ad altro. Crea il vuoto dentro di te. Isola la mente. Non lasciare trasparire alcun tipo di emozione attraverso il volto. Se lo fai si vede ed è sintomo di vulnerabilità. Non lasciare che il tuo corpo ti tradisca. Potenza e accelerazione.''

Giusto per avere un'idea dei movimenti previsti e della precisione richiesta..
Ecco Luca Valdesi, vincitore di 8 titoli Mondiali , 14 titoli Europei e Campione Mondiale Assoluto sia nella categoria Individuale che nella Specialità a Squadre nel 2004 e nel 2006.

Luca esegue qui un Kata, ossia una sequenza di tecniche di difesa e attacco su più piani, atta a riprodurre delle situazioni di combattimento. . Il kata non viene considerato come un combattimento simbolico eseguito a vuoto, ma come un combattimento contro uno o più avversari. Il numero dei kata, ma anche i loro nomi e i kata stessi, cambiano in base allo stile che si pratica.


Nel kata eseguito in squadra viene valutata, oltre alla precesione della tecnica, la potenza, l'espressività e il ritmo, anche la sincronia dei membri.




Ecco anche un esmpio di Kumite, il combattimento vero e proprio..



Links utili per approfondire:
www.karateworld.org sito della World Karate Federation
www.lucavaldesi.com sito del nostro Campione Mondiale
www.gksitalia.com Gakko Karatedo Shotokan Italia
www.karate.it sito ufficiale karate italia

venerdì 6 marzo 2009

cambiamo il background del blog

Avete visto come sono tristi gli sfondi base offerti da Blogger.com???
Tutti noi abbiamo la possibilità di cambiarli e di personalizzarli con le immagini che più ci piacciono.
Ho imparato a farlo e vorrei condividere con voi questa mia scoperta..
ecco una semplice ed efficace 


 GUIDA ALLA PERSONALIZZAZIONE DELLO SFONDO


1) Accedere alla pagina di personalizzazione del blog, selezionare layout dal menu in testa alla pagina e selezionare il sottomenu modifica html




2) Scorrere tra le righe del codice fino ad incontrare la scritta body{ . Al di sotto della scritta body{ individuate la scritta background. Sarà adesso riconoscibile un indirizzo URL che identifica il vostro back ground attuale. Dovrete sostituirlo con un altro indirizzo URL per cambiare la vostra immagine.





3) Per trovare un nuovo URL sarà sufficiente aprire Google e cercare un'immagine.

 Considerate che l'immagine sul vostro background verrà ripetuta più volte, sia a destra che a sinistra e per tutta la lunghezza del blog: sta quindi a voi scegliere un'immagine dalle dimensioni adatte alle vostre esigenze, in quanto più piccola sarà l'immagine, più volte essa verrà ripetuta e viceversa.




4) Una volta trovata l'immagine che fa per voi selezionatene l'indirizzo e copiatelo.



5) A questo punto incollate l' URL nella striscia background del codice html al posto dell'indirizzo preesistente.


Come vedete il procedimento è semlice, il risultato è scenico e soprattutto parla di voi. Provateci!