..E' una preghiera, io non voglio denari,
                       solo vino, allegria, calore delle mani..
                                                                  -BandaBardò-
                                            

un po' di musica..

martedì 28 luglio 2009

Libertà, l'ho vista dormire nei campi coltivati..





In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.

Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.

Libertà l'ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.

Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.

E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.

Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.

venerdì 22 maggio 2009

'' Le fotografie possono raggiungere l'eternità attraverso il momento.''


































Ma quanto sarà bella la tecnologia che galoppa? Internet, mp3 che riproducono musica,registrano, fanno vedere i video, telefonini che tra un po' fanno anche il caffè,console che invece di giocare ti sembra di stare dentro ad un film, fotocamere digitali..ed è proprio qui che volevo arrivare io, povera anima nostalgica.. 

Mi è capitato di ritrovare delle foto del nonno e della nonna da fidanzati, della mamma di quando aveva la mia età. Non potete immaginare la luce che brillava negli occhi della mia nonna mentre mi raccontava come aveva conosciuto il nonno.Quante volte rimettendo a posto la stanza o risfogliando un vecchio diario di scuola mi è capitato di trovare fotografie che non ricordavo nemmeno di aver scattato..e lì partono le ore e ti fondi nel miele dei ricordi...

Questa riflessione nasce dal fatto che questo non mi è più capitato da quando ho una fotocamera digitale..

Per carità, vuoi mettere in discussione il vantaggio di non dover sempre stare a traccheggiare con rullini che finiscono o decidere la tipologia di rullino da comprare improvvisandosi esperti meteo..oppure farsi vedere come siamo ganzi a scattare le foto e condividerle su flickr..no,no,non sto certo dicendo questo..

Sto solo dicendo che prima per vedere una foto la dovevi sviluppare...adesso se non è venuta bene si cancella..e non si ritrovano più foto con le facce buffe o con gli occhi chiusi..e spesso la pigrizia prende il sopravvento e si manifesta con la frase ''sì,le svilupperò..''.

Ora, non voglio fare quella attaccata alle cose di una volta o contro il prograsso,ma i miei nipoti troveranno mai per caso delle foto di quando ero giovane? A me piaceva di più quando mi fermavo a ricordare i momenti passati dopo aver ritrovato per caso una vecchia foto..

domenica 3 maggio 2009

Era la notte buia dello Stato Italiano, quella del 9 Maggio '78



Guardo il calendario. Il 9 Maggio, Giornata dedicata alle Vittime del terrorismo, si avvicina.
Per questo vorrei riportare un momento l'attenzione sull' Onorevole Aldo Moro..riporto qui due lettere che ha scritto alla moglie durante gli ultimi giorni della prigionia, perchè Aldo Moro non venga ricordato come quel politico della DC che è stato rapito e assassinato dalle brigate rosse, ma, indipendentemente dalla parte, come una persona...che ha vissuto momenti di clamore, ma anche di disperazione, oblio e abbandono (fino a che punto a favore della ragion di stato?)..e nonostante questo non ha mai perso la speranza e la fiducia in un domani migliore.

Mia dolcissima Noretta,
dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Non mi pare il caso di discutere della cosa in sé e dell'incredibilità di una sanzione che cade sulla mia mitezza e la mia moderazione. Certo ho sbagliato, a fin di bene, nel definire l'indirizzo della mia vita. Ma ormai non si può cambiare. Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si può solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli. Vorrei restasse ben chiara la piena responsabilità della D.C. con il suo assurdo ed incredibile comportamento. Essa va detto con fermezza così come si deve rifiutare eventuale medaglia che si suole dare in questo caso. E' poi vero che moltissimi amici (ma non ne so i nomi) o ingannati dall'idea che il parlare mi danneggiasse o preoccupati delle loro personali posizioni, non si sono mossi come avrebbero dovuto. Cento sole firme raccolte avrebbero costretto a trattare. E questo è tutto per il passato. Per il futuro c'è in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà preziosi. Uniti nel mio ricordo vivete insieme. Mi parrà di essere tra voi. Per carità, vivete in una unica casa, anche Emma se è possibile e fate ricorso ai buoni e cari amici, che ringrazierai tanto, per le vostre esigenze. Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore. Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienmi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca) Anna Mario il piccolo non nato Agnese Giovanni. Sono tanto grato per quello che hanno fatto.
Tutto è inutile, quando non si vuole aprire la porta.
Il Papa ha fatto pochino: forse ne avrà scrupolo



Questa lettera invece è stata recapitata alla moglie troppo tardi..


Mia dolcissima Noretta,

credo che questa sia proprio l’ultima. Per ragioni misteriose mi sembra preclusa qualsiasi speranza. Non si sa neppure approssimativamente, che cosa accade, in che si concludano le varie iniziative delle quali una volta si parla. Il Papa non può fare niente neppure dimostrativamente, in questo caso? Perché avevamo tanti amici, a schiere. Non una voce che io sappia, si è levata sin qui. Di voi ho ricevuto la sola lettera pubblicata dal "Giorno", che volevo portare sul petto, così per farmi compagnia, all’atto di morire. Ma si è perduta nel pulire la prigione. Per quanto abbia chiesto, non ho saputo altro. Quasi pensavo di aver fatto qualcosa di vergognoso. Ma è il meccanismo, deve essere così. Ed a voi devono avere consigliato (proibito) di fare qualsiasi protesta, che non sarebbe servita a nulla, ma avrebbe dimostrato che io qualche persona cara l’ho ancora. E’ stato tutto freddamente determinato ed io sono stato trattato come se solo mi fossi servito della Democrazia Cristiana. Ma non hanno nemmeno un momento esaminato la situazione, per vedere che cosa era opportuno fare, salvare il salvabile, capire. Una spaventosa improvvisazione. Per me, è finita. Penso solo a voi e, se non sono oppresso fino alla follia, vi richiamo, vi rivedo, da grandi e da piccoli, da anziani e da giovani e tra tutti il dilettissimo Luca con cui passo ancora i momenti disponibili. E poi il dubbio della vostra salute, la ragione del vostro silenzio. .... I nostri dopo 40 giorni si saranno un po’ abituati, ma dimenticati, spero, no. Se a Torrita non venite, comincia col tenermi a Roma, o nella chiesa di Torrita. Abbracciameli tutti tutti, uno ad uno, ogni giorno, come avrei fatto. Ricordatemi un po’, per favore. Io sono cupo e un po’ intontito. Credo non sarà facile imparare a guardare e a parlare con Dio e con i propri cari. Ma c’è speranza diversa da questa? Qualche volta penso alle scelte sbagliate, tante; alle scelte che altri non hanno meritato. Poi dico che tutto sarebbe stato eguale, perché è il destino che ci prende.
Mentre lasciamo tutto resta l’amore, l’amore grande grande per te e per i nostri frutti di tanta incredibile e impossibile felicità. Che di tutto resti qualcosa. Ti abbraccio forte, Noretta mia. Morirei felice, se avessi il segno di una vostra presenza. Sono certo che esiste, ma come sarebbe bello vederla. Aldo

sabato 2 maggio 2009

INCREDIBILE! VIGILI MULTANO ARTISTA DI STRADA!!!

A Milano è stato multato (100 euro) un artista di strada mentre faceva la “statua umana” da due vigili urbani di una TASK FORCE APPOSITA atta a controllare mimi e simili.
Nonostante il mimo non dia fastidio ai passanti e non impedisca la visuale di nessuna vetrina, gli agenti contestano alla statua di avere cominciato a lavorare in anticipo e di trovarsi a qualche metro di distanza dalla zolla di pavimento che gli è stata assegnata dal Comune.
Le persone intorno assistono alla scena e, presa coscienza dell’assurdità alla quale stanno assistendo, si coalizzano, danno contro ai vigili e fanno una colletta in favore del mimo.
Sì, perchè la cosa che fa riflettere in questa vicenda è questa: a Milano, per controllare gli artisti di strada, ci sono diciotto (18) agenti, che sono molti di più di quelli impiegati per controllare i cantieri.
Qualcosa non quadra o mi sbaglio…?

E' possibile che non si sia più liberi di fare niente? e dire che gli artisti di strada non danno fastidio a nessuno, anzi, rendono lo scenario più caratteristico e allietano i passanti con la loro bravura..

Guardate il video e fate attenzione alle parole del signore che parla dopo la signora..PAROLE SANTE!!

A me questo episodio fa tornare in mente i Vigili dell'Ordine di Pistoia. Sì, quelli che in Piazza della Resistenza se ne vanno ogni giorno in giro in due a vigilare sul parco, pronti a sconfiggere le minacce all'ordine di un giardino pieno di sole, di bambini che corrono e di vecchietti che giocano a carte..quando pochi metri più in là le macchine in divieto di sosta non si riescono nemmeno a contare. E questo lo dico perchè in Piazza della Resistenza ci abito...





(Via leaquilerandagie)

martedì 28 aprile 2009

E' nella semplicità che si nasconde il divino..

"Gli uomini", disse il piccolo principe, "si imbucano nei rapidi, ma non sanno piu' che cosa cercano. Allora si agitano, e girano intorno a se stessi..."
E soggiunse:
"Non vale la pena..."
Il pozzo che avevamo raggiunto non assomigliava ai pozzi sahariani".
I pozzi sahariani sono dei semplici buchi scavati nella sabbia. Questo assomiglia a un pozzo di villaggio. Ma non c'era alcun villaggio intorno, e mi sembrava di sognare.
"E' strano", dissi al piccolo principe, "e' tutto pronto: la carrucola, il secchio e la corda..."
Rise, tocco' la corda, fece funzionare la carrucola. E la carrucola gemette come geme una vecchia banderuola dopo che il vento ha dormito a lungo.
"Senti", disse il piccolo principe, "noi svegliamo questo pozzo e lui canta..."
Non volevo che facesse uno sforzo.
"Lasciami fare", gli dissi, "e' troppo pesante per te".
Lentamente issai il secchio fino all'orlo del pozzo. Lo misi bene in equilibrio. Nelle mie orecchie perdurava il canto della carrucola e nell'acqua che tremava ancora, vedevo tremare il sole.
"Ho sete di questa acqua", disse il piccolo principe, "dammi da bere..."
E capii quello che aveva cercato! Sollevai il secchio fino alle sue labbra. Bevette con gli occhi chiusi. Era dolce come una festa. Quest'acqua era ben altra cosa che un alimento. Era nata dalla marcia sotto le stelle, dal canto della carrucola, dallo sforzo delle mie braccia. Faceva bene al cuore, come un dono. Quando ero piccolo, le luci dell'albero di Natale, la musica della Messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi, facevano risplendere i doni di Natale che ricevevo.
"Da te, gli uomini", disse il piccolo principe, "coltivano cinquemila rose nello stesso giardino..." e non trovano quello che cercano..."
"Non lo trovano", risposi.
"E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po' d'acqua..."

"

lunedì 27 aprile 2009

Coltivare le connessioni - Una rete fatta di semi



Dopo aver letto l'articolo del prof. sono rimasta un pò interdetta...  e mi è venuto da pensare a quante cose che oggi ci sembrano normalissime, siamo effettivamente il risultato di una serie di cambiamenti che si sono susseguiti in un lasso di tempo considerevole. 

Noi siamo quasi nati con Internet, ma io stessa non mi ero mai fermata seriamnte a riflettere sulle opportunità che questo stumento ci offre: mille risorse da qui attingere, la possibilità di soddisfare qualsiasi curiosità in ogni campo, l'opportunità di mettermi in contatto con persone all'altro capo del mondo... Tra tutte queste cose, però, bisogna avere la possibilità di scegliere proprio come si fa quando si cerca un fiorne in un campo: il c ampo è pieno di fiori, ma io ne cerco uno che catturi la mia attenzione. Cerco la qualità. Alla stessa maniera facciamo con le persone che circondano: poche di esse entrano a far parte della nostra cerchia di affetti.

E' meraviglioso che ogniuno di noi abbia la possibilità di scegliere e costruirsi da sè la propria serra. Ed è bello sapere che chiunque di noi possieda una capacità particolare o uno spunto utile lo possa piantare come un semino in questo sterminato campo. 
Nasce così una compenetrazione di idee che si alimenta da sola.

Il tono cambia se ci spostiamo su un'altro piano: quello delle relazioni intese come rapporti umani. Le relazioni online possono essere molto fruttose per quanto riguarda il desiderio di conoscenza, la diffusione di informazioni e la comuncazione di notizie, ma la condivisione che si stabilisce tra due persone in rete virtuale resta sempre, a mio parere, una condivisione di seconda mano, in quanto il mezzo attraverso il quale essa si espleta, almeno a livello umano, lascia il tempo che trova. 

Internet è comunque a tutt'oggi il mezzo più efficace attraverso il quale posso diffondere un'idea.  Mi vengono i brividi soltanto a immaginare a che punto ci saremmo potuti trovare oggi se Martin Luther King o Peppino Impastato avessero avuto a disposizione le nostre possibilità...



domenica 26 aprile 2009

Copyright Vs. Fair Use

Dopo il virus e l'aggiornamento automatico nonsupportato che hanno distrutto l'equilibrio del mio pc, eccomi di nuovo qua..quest'oggi a disquisire sul copyright.
Quanto i ''diritti d'autore'' incentivano la proliferazione delle opere dell'ingegno?? E quanto la impediscono?? La questione è sottile.  Ma quanto l' opera del MIO ingegno può essere utile se TU non ne puoi usufruire?  Perchè impegnare tempo e risorse nella messa a punto di un farmaco e poi coprirlo con un brevetto? Così non tutti potranno permetterselo. A chi sarà servito il TUO farmaco? Non mi sembra una prospettiva molto distante da quella che stiamo trattando. 
E' perfettamente lecito che una persona si aspetti un riconoscimento per un'idea che lei per prima ha messo in circolo, ma deve anche fare in modo che questa sua idea non rimanga fine a se stessa.
Ho scritto una canzone e voglio che venga sempre citato il mio nome alla fine. Mi preme assicurarmi che la gente associ sempre il titolo di quel libro di successo al mio nome.E' giusto. Ma far pagare migliaia di dollari per un'apparizione accidentale come nell'esempio del fumetto è decisamente troppo. C'è sempre da operare una distinzione caso-per-caso.
La questione è diversa se in gioco c'è una novità da cui potrebbero trarre beneficio tutti. Congelarla per mantenere il primato sarebbe un'assurdità...perchè è dalla cooperazione delle menti e dal mettere le proprie capacità a disposizione degli altri che nascono il miglioramento e l'innovazione. E' questo, a mio parere, il concetto da DIFENDERE perchè troppo spesso maltrattato dall'arrivismo e dalle pretese del dio denaro.